Il Governo Meloni ha deciso di tagliare lo sconto sui prezzi finali di benzina, diesel e gpl, disposto in precedenza dall’esecutivo Draghi come rimedio al caro carburanti. Tornano dunque a salire i prezzi dei carburanti, dopo mesi di aumenti contenuti grazie al taglio delle accise. La decisione rientra nel decreto legge con misure urgenti in materia di accise sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici, che è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ecco cosa cambia.
Carburanti: dimezzato il taglio delle accise, i prezzi tornano a salire
Come emerge dalla nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal 1° dicembre torneranno a salire i prezzi di benzina, diesel e gpl, in quanto il Governo Meloni ha deciso di rimodulare le aliquote agevolate e di ridurre il taglio delle accise introdotto lo scorso marzo e, dunque, di limitare lo sconto, che passerà da 30,5 a 18,3 centesimi al litro per benzina, diesel e gpl.
La riduzione del taglio delle accise avrà evidenti conseguenze per tutti gli automobilisti, ma – come stabilito dal provvedimento – non riguarderà gli autotrasportatori che usufruiscono dei cosiddetti regimi agevolati, per scongiurare ripercussioni sui consumatori a causa di un eventuale aumento del prezzo dei beni trasportati.
Cosa cambia
Secondo quanto disposto dal provvedimento del MEF, le nuove aliquote di accisa sui carburanti saranno le seguenti:
- per la benzina, 578,40 euro per mille litri;
- per il diesel, 467,40 euro per mille litri;
- per il gpl, 216,67 euro per mille chilogrammi.
Salvo ulteriori proroghe, esse saranno valide fino al 31 dicembre 2022.
Di conseguenza, il prezzo di benzina, diesel e gpl – al netto di eventuali variazioni stabilite dalle compagnie che operano sulla rete – dovrebbe salire in media di circa 10 centesimi al litro. Secondo le stime, il prezzo della benzina in modalità self service toccherà dunque quota 1,90 euro, arrivando precisamente a 1,88 euro al litro, mentre per il diesel si dovrebbe superare la soglia dei 2 euro al litro.
Le critiche al provvedimento
La decisione del governo ha generato le proteste delle associazioni dei consumatori. Secondo il Codacons, l’aumento dei prezzi comporterà “una spesa maggiore, pari a +6,1 euro a pieno e +146 euro all’anno per famiglia ipotizzando due pieni mensili di carburante”.
L’Unione Nazionale Consumatori, invece, ha definito la decisione del Governo una “scelta kamikaze”.
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