Eni ha annunciato l’arrivo in 50 delle sue Live Station italiane del biodiesel HVOlution, ovvero il suo primo diesel prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili. Ecco di cosa si tratta e dove trovarlo.
Biodiesel Eni, debutta il diesel di origine vegetale che può ridurre le emissioni di CO2
Lo scorso 14 febbraio il Parlamento europeo ha dato l’ok definitivo allo stop alla vendita di veicoli con motore termico, alimentato a benzina o a diesel dal 2035, con l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 passando a veicoli elettrici alimentati a batteria e a idrogeno. Quale sarà dunque il futuro dei motori a combustione?
L’Ue valuterà la sostenibilità entro il 2026 degli eFuels, ovvero dei combustibili di nuova generazione -attualmente prodotti in laboratorio – che rispetto ai combustibili fossili puntano a neutralizzare la CO2 emessa bilanciandola con quella sottratta nella realizzazione, e cambierà eventualmente la normativa in base all’utilizzo che verrebbe fatto di questi eFuels (auto usate, auto storiche, auto sportive, eventi motoristici, mezzi industriali, veicoli commerciali, eccetera) e in quali quantità.
Lo stesso discorso vale per i biocarburanti, che a differenza degli eFuels non sono sintetici ma provengono da scarti vegetali. Tra questi c’è HVOlution, letteralmente Hydrotreated vegetable oil (olio vegetale idrotrattato), il primo biodiesel di Eni. L’azienda ne ha avviato la commercializzazione in Italia. Al momento è possibile trovarlo in 50 stazioni di rifornimento. Entro marzo sarà reperibile complessivamente in 150 punti vendita in Italia.
Prima di arrivare all’effettiva commercializzazione, il biodiesel è stato testato da diversi clienti della società in ambiti speciali, per esempio per il movimento di mezzi aeroportuali e di veicoli commerciali utilizzati nella logistica. Inoltre, dal 2016 il biodiesel è presente nella misura del 15% nel prodotto Eni Diesel+, disponibile in circa 3.500 stazioni di servizio italiane.
Che cos’è HVOlution?
L’HVOlution di Eni è un biocarburante composto al 100% da HVO puro, nato da accordi e partnership mondiali siglate dall’azienda in diversi Paesi dell’Africa, tra i quali Kenya, Mozambico e Congo, dove Eni sta sviluppando una rete di agri-hub in cui verranno prodotti oli vegetali sfruttando terreni marginali, inadatti alle colture alimentari, e aree degradate.
HVOlution è un gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali e da oli generati da colture non in competizione con la filiera alimentare. Sebbene sia prodotto al 100% con materie prime rinnovabili, non si tratta di un carburante a zero impronta carbonica, ma l’azienda promette di ridurre le emissioni di CO2 tra il 60 e il 90%.
Quali auto sono compatibili con questo nuovo carburante?
In termini di compatibilità, attualmente questo biocarburante può essere utilizzato solo da auto di ultima generazione. Tra queste ci sono quelle diesel del Gruppo Volkswagen, quindi tutti i TDI, sia da 2 litri che da 3 litri, sia 4 cilindri che V6, ma anche diversi veicoli diesel Toyota, per esempio quelli dotati del van Proace o dei nuovi pick-up Hilux. Rientrano tra i veicoli compatibili anche i diesel dell’ex Gruppo PSA, ora Stellantis, in particolare quelli di Peugeot e Citroen.
Per verificare la compatibilità del proprio motore con HVOlution, equivalente al codice prodotto EN 15940 (XTL), basta consultare il libretto di uso e manutenzione del veicolo.
Biodiesel Eni, dove si può trovare?
Il diesel di origine vegetale di Eni si può già acquistare e provare in Italia, in 50 stazioni di servizio predisposte nei mesi passati. Le stazioni diventeranno 150 entro marzo. Sul sito Enistation.com è possibile consultare la mappa integrale di tutti i punti di rifornimento. Per cercarli, basta filtrare la ricerca inserendo nei campi soltanto HVOlution. Le stazioni sono individuabili anche attraverso l’app Eni Live.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/biocarburante-centrale-elettrica-2362512/]
